L'allattamento al seno ha moltissimi vantaggi sia per la mamma che per il bambino. In particolare per il neonato:
- Nutre in modo completo;
- Favorisce lo sviluppo corretto della bocca;
- Riduce il rischio di infezioni (urinarie, intestinali, respiratorie) e di allergie e asma;
- Riduce il rischio di diabete, obesità, leucemie, malattie cardiovascolari.
Per la mamma invece:
- Rafforza e consolida il legame con il neonato;
- Aiuta a perdere il peso accumulato in gravidanza;
- Riduce il sanguinamento post-partum;
- Riduce il rischio di anemia, tumore al seno, endometrio, ovaio, malattie cardiocircolatorie.
Il primo allattamento consigliato è con il contatto pelle a pelle: il bambino è nudo, coperto sulla schiena da un panno e disteso a pancia in giù sul petto nudo della mamma. Questa condizione gli permette di sentire le sensazioni per lui più familiari come il battito del cuore, il respiro e l'odore della mamma. Questo contatto, consigliato soprattutto dopo il parto e nei giorni successivi, favorisce il legame e aiuta a conoscersi, aumentando la produzione e facilitando l'uscita del latte, agevolando l'attacco del bebè al seno.
Per capire se il bambino mangia a sufficienza si possono valutare questi segnali del bambino che indicano che tutto sta andando bene:
- Si sveglia almeno 8 volte in 24 ore e comunica chiaramente che ha fame;
- Emette poca urina concentrata nei primi giorni dopo il rientro a casa, poi più chiare e abbondanti, 6 o più volte al giorno dopo il quinto giorno;
- Emette feci scure nei primissimi giorni, poi giallognole e soffici;
- Riprende il peso della nascita entro le prime due settimane;
- È soddisfatto e rilassato dopo le poppate;
- I seni e i capezzoli non fanno male.
Nei primi giorni dopo il parto il latte è di colore giallo più o meno intenso e prende il nome di colostro: questo viene prodotto in piccolissime quantità, fisiologiche per il neonato, e contiene tutto il nutrimento di cui ha bisogno, lo protegge dalle infezioni e lo stimola a eliminare il meconio (le prime feci di colore verde scuro).
Nei giorni successivi il latte diventa più bianco e abbondante, continuando a soddisfare le esigenze nutrizionali del bambino fino al sesto mese compiuto. È possibile continuare anche oltre i 2 anni ma è necessario integrare l'alimentazione attraverso lo svezzamento con pappe e pastine.
Durante il periodo di allattamento è importante prestare attenzione alle richieste del bambino e assecondarle, senza limitare il numero e la durata delle poppate e cogliendo i segni precoci di fame. Il momento della poppata termina quando il neonato si stacca spontaneamente, senza forzarlo o allontanarlo prima che sia sazio. Il latte rimane l'alimento più naturale per il bambino, tuttavia alcune condizioni rendono controindicato l'allattamento al seno:
- Galattosemia;
- Urine a "sciroppo d'acero";
- Fenilchetunuria;
- Terapie con farmaci e patologie della mamma.
In altri casi invece le neo-mamme possono avere difficoltà a produrre abbastanza latte:
- Eccessiva perdita di sangue durante il parto o presenza di residui di placenta;
- Sindrome ovarica policistica, diabete, tiroide, disturbi ormonali;
- Ipoplasia mammaria;
- Interventi chirurgici o traumi al seno.
In tutti questi casi è consigliato contattare uno specialista che sappia indirizzare la mamma verso una corretta terapia o che possa prescrivere l'assunzione di galattogoghi, farmaci o integratori che accrescono al produzione di latte.
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