Le emorroidi sono cuscinetti venosi situati nel retto distale e nel canale anale, che contribuiscono alla continenza e alla discriminazione del contenuto rettale. In condizioni normali, la loro presenza non viene notata. Tuttavia, possono diventare problematiche quando si verifica una congestione delle vene emorroidali o un prolasso della mucosa ano-rettale sovrastante, fenomeno noto come patologia emorroidaria.
Le emorroidi si dividono in:
interne: situate a livello del retto distale;
esterne: situate in prossimità della cute perianale.
Quali sono i sintomi delle emorroidi?
I sintomi principali includono dolore, bruciore, prurito o sanguinamento, ma anche sensazione di gonfiore dell'area e presenza al tatto di corpi morbidi esterni all’ano. In alcuni casi, si può formare un coagulo (trombo) che amplifica i sintomi dolorosi. I quattro stadi delle emorroidi distinguono diversi gradi di gravità della condizione:
I stadio: emorroidi interne non prolassanti;
II stadio: emorroidi prolassanti ma che possono ridursi spontaneamente;
III stadio: emorroidi prolassanti che richiedono la riduzione manuale;
IV stadio: emorroidi costantemente prolassate, non riducibili manualmente.
La diagnosi avviene tramite una visita specialistica, che include un'ispezione della regione perianale e un'esplorazione rettale digitale. A volte può essere richiesta un'anoscopia: rivolgiti al tuo medico per maggiori informazioni.
I sintomi emorroidari possono essere fastidiosi, ed è inoltre fondamentale escludere patologie più gravi, come un tumore del colon-retto. Per questo motivo, i pazienti sopra i 40 anni con sanguinamento ano-rettale o altri fattori di rischio vengono solitamente sottoposti a una colonscopia. Non sottovalutare i rischi e pratica una corretta prevenzione.
Perché vengono le emorroidi?
La patologia emorroidaria non ha una causa unica, ma è il risultato di una combinazione di fattori che possono favorire la congestione delle vene emorroidali. Tra questi, la stipsi cronica gioca un ruolo centrale in quanto gli sforzi evacuatori ripetuti e prolungati esercitano una pressione eccessiva sui vasi sanguigni della zona anale, contribuendo al loro rigonfiamento e alla formazione di emorroidi.
Anche le gravidanze rappresentano un importante fattore di rischio, poiché l’aumento della pressione addominale e i cambiamenti ormonali tipici di questa condizione possono alterare la circolazione venosa e favorire il prolasso della mucosa ano-rettale.
Stare molto in piedi, spesso il caso di professioni che lo richiedono, può favorire il ristagno di sangue nelle vene del plesso emorroidario, aumentando il rischio di sviluppare la patologia.
Infine, uno stile di vita sedentario, caratterizzato da scarsa attività fisica e (al contrario rispetto a prima) lunghe ore trascorse seduti, è un ulteriore elemento che contribuisce all’insorgenza delle emorroidi, poiché limita la circolazione venosa e favorisce la congestione dei vasi nella zona rettale. La consapevolezza di questi fattori è fondamentale per adottare misure preventive efficaci e migliorare la salute generale.
È possibile prevenire le emorroidi?
Per prevenire l’insorgenza o le recidive delle emorroidi, è importante adottare uno stile di vita sano che includa:
una dieta ricca di fibre (frutta, verdura e cereali integrali);
l’assunzione di molta acqua per mantenere l’idratazione;
evitare di sforzarsi troppo e/o a lungo durante la defecazione;
praticare una moderata attività fisica.
In caso di stipsi o feci dure, consultare un medico per valutare modifiche alla dieta o l’uso di integratori intestinali per lo stomaco per ammorbidire le feci.
Anche gli integratori a sostegno della circolazione possono costituire un valido supporto. Anche se è sempre meglio chiedere al tuo medico, noi ti consigliamo Pervene, un integratore che sostiene la circolazione venosa e previene l’infiammazione del plesso emorroidario. Contiene diosmina, esperidina, troxerutina ed estratto di meliloto, che migliorano il microcircolo e alleviano sintomi come dolore e prurito.
Le emorroidi possono essere gestite con successo attraverso una combinazione di abitudini sane, trattamenti topici e, nei casi più gravi, interventi medici. Consultare un medico o un farmacista è essenziale per individuare il trattamento più adatto e migliorare la qualità della vita. Il trattamento delle emorroidi infatti, varia in base alla durata e alla gravità dei sintomi.
Sebbene spesso possano guarire spontaneamente, in alcuni casi sono necessarie misure terapeutiche. I trattamenti conservativi prevedono una dieta ricca di fibre, un'idratazione adeguata, una regolare attività fisica e l'uso di creme e gel specifici per ridurre l'infiammazione e alleviare i sintomi.
Per le emorroidi di I e II stadio, meno gravi, si consigliano norme igienico-dietetiche e farmaci topici. Per esempio l'uso di creme, pomate e unguenti appositamente formulati per lenire il dolore. Ti consigliamo Proctosoll, una crema rettale con azione anestetica, antinfiammatoria e che favorisce la circolazione. Contiene benzocaina, idrocortisone acetato ed eparina sodica, ideali per alleviare rapidamente i sintomi.
Se i sintomi persistono, possono essere adottate tecniche non chirurgiche come la legatura elastica o la scleroterapia. In questo caso potresti aver bisogno di una crema in grado sì di lenire il fastidio ma anche di favorire i processi di guarigione: Qrectal è formulata proprio a questo scopo. Si tratta di un gel rettale indicato nei processi riparativi ano-rettali che favorisce la cicatrizzazione delle lesioni o dei traumi, anche dopo interventi chirurgici. Ad azione lenitiva è ideale per il trattamento post-chirurgico di emorroidi e ragadi ma anche per proctiti e prurito anale.
Nei casi più gravi, come per le emorroidi di III e IV stadio, è necessario ricorrere a interventi chirurgici quali l’emorroidectomia, che prevede l’asportazione delle emorroidi oppure l’emorroidopessi, che consiste nel riposizionamento delle emorroidi prolassate. Un'altra soluzione è la terapia laser, che mira alla coartazione delle arterie emorroidarie. Non lasciare che il dolore ti debiliti e chiedi sempre consiglio ad uno specialista.
Emorroidi in gravidanza: cosa fare?
Durante la gravidanza, molte donne sviluppano emorroidi a causa della pressione sull’area pelvica e dei cambiamenti ormonali. I consigli, anche in questo caso, sono quelli legati alla prevenzione della patologia: bere molta acqua, consumare una dieta ricca di fibre ed evitare di stare seduti a lungo.
Specialmente in questo caso, chiedi consiglio al medico per utilizzare trattamenti topici adatti ad alleviare i sintomi.
Condilomi anali: cosa sono?
I condilomi anali, causati dal virus del papilloma umano (HPV), sono escrescenze che possono manifestarsi nell’area anale. Sebbene non siano correlati alle emorroidi, possono essere confusi con esse. La diagnosi e il trattamento includono creme antivirali, crioterapia o interventi chirurgici, sotto la supervisione di uno specialista.
Curiosità: crema per le emorroidi contro le occhiaie
Negli anni si è diffusa una leggenda metropolitana riguardo all'uso alternativo delle creme per le emorroidi: usarle contro le occhiaie. Grazie alla loro azione vasocostrittrice e antinfiammatoria, data da ingredienti che agiscono sulla circolazione, possono temporaneamente ridurre il gonfiore sotto gli occhi e migliorare l'aspetto delle occhiaie.
Tuttavia queste creme non sono formulate per la pelle delicata del contorno occhi e possono provocare irritazioni: l’uso è sconsigliato senza parere medico. Se sei alla ricerca di un buon rimedio contro le occhiaie ti invitiamo a cercare il tuo preferito all'interno della nostra selezione di contorno occhi.