La bronchiolite è un’infezione polmonare che si verifica comunemente nei neonati e nei bambini piccoli (sotto i due anni) ed è quasi sempre causata da un virus.
Provoca gonfiore, irritazione e accumulo di muco nei piccoli condotti respiratori dei polmoni, detti bronchioli, bloccando il flusso d'aria e rendendo difficile la respirazione, specialmente nei neonati perché le loro vie aeree sono più piccole e si ostruiscono più facilmente rispetto a quelle dei bambini più grandi.
Solitamente è un'infezione lieve che può essere curata a casa, a volte però può peggiorare e diventare grave fino a dover richiedere il ricovero in ospedale.
Quali sono i sintomi della bronchiolite?
La bronchiolite inizia con sintomi molto simili a quelli di un comune raffreddore, come starnuti, naso che cola o chiuso e febbre leggermente alta (circa 38°C). I sintomi poi peggiorano, causando tosse e un sibilo acuto durante l'espirazione chiamato "respiro sibilante". Altri sintomi che il bambino può manifestare sono:
respiro più veloce;
difficoltà a mangiare;
irritabilità.
Con un'assistenza medica adeguata, la maggior parte dei bambini guarisce in 3-5 giorni senza conseguenze. Il respiro sibilante e la tosse potrebbero protrarsi per qualche settimana (fino a quattro), migliorando gradualmente e senza presentare problemi a lungo termine.
Come curare la bronchiolite
Non esiste un trattamento specifico per la bronchiolite e, quando curata a casa, solitamente occorre:
somministrare paracetamolo secondo le istruzioni del pediatra;
mantenere il bambino in verticale il più possibile quando è sveglio, lo aiuterà a respirare più facilmente;
incoraggiare il bambino a bere molti liquidi con pasti più piccoli e frequenti nei neonati o acqua extra e succhi diluiti per i bambini più grandi.
Ovviamente è consigliato evitare di fumare in prossimità del bambino, ma questo indipendentemente dalla bronchiolite, e non cercare di abbassare la temperatura del bambino con spugnature fredde o spogliandolo.
Come si prende la bronchiolite
La bronchiolite è causata dal virus respiratorio sinciziale (RSV) che si diffonde facilmente con la tosse e gli starnuti: quasi tutti i bambini l'hanno avuto prima dei 2 anni. Nei bambini più grandi e negli adulti, l’RSV può causare tosse o raffreddore, ma nei bambini piccoli può causare bronchiolite. La bronchiolite è contagiosa, per questo alcuni accorgimenti possono ridurre le possibilità che il bambino contragga questo virus o lo diffonda:
lava spesso le tue mani e quelle del bambino;
lava regolarmente i giocattoli e le superfici;
usa fazzoletti usa e getta e gettali subito dopo averli utilizzati;
tieni i neonati lontani da chiunque abbia il raffreddore o l'influenza, soprattutto se hanno meno di 2 mesi o sono prematuri;
se il tuo bambino ha la bronchiolite, evita il contatto con altre persone nei primi giorni per non contagiarle.
Quando rivolgersi al medico
Se i sintomi diventano più gravi di un comune raffreddore, chiama il medico. Ciò è particolarmente importante se il bambino ha meno di tre mesi o presenta altri fattori di rischio per la bronchiolite.
Rivolgiti immediatamente al medico se tuo figlio presenta uno di questi sintomi:
ha avuto il raffreddore ma i sintomi peggiorano anziché migliorare;
mangia molto meno del normale;
ha il pannolino asciutto da 12 ore o più o mostra altri segni di disidratazione;
ha meno di 3 mesi e una temperatura di 38°C, oppure ha più di 3 mesi e ha una temperatura di 39°C o superiore;
il bambino è più caldo del solito quando gli tocchi la schiena o il petto, sudato, oppure molto stanco o irritabile.
Bronchiolite: quando andare all'ospedale?
È consigliabile portare il proprio bambino all'ospedale quando:
ha difficoltà a respirare, parlare o piangere;
la pelle, la lingua o le labbra del bambino sono blu o grigie a causa dei bassi livelli di ossigeno;
si rifiuta di bere abbastanza o respira troppo velocemente per mangiare o bere;
respira molto velocemente, nei neonati anche più di 60 respiri al minuto, con respiri brevi o superficiali;
il respiro è difficoltoso e la pancia sotto le costole sembra essere risucchiata verso l'interno durante l'inspirazione;
durante la respirazione emette suoni sibilanti o grugniti;
si muove lentamente, debolmente o è molto stanco.
I bambini potrebbero diventare letargici e talmente stanchi da avere difficoltà a mantenere il respiro, inducendo un'acidosi respiratoria cioè una condizione in cui l'acidità del sangue aumenta a causa di un'alterata ventilazione.
Quali sono i rischi della bronchiolite nei neonati?
C'è un rischio maggiore di ammalarsi gravemente di bronchiolite se il bambino:
è nato molto prematuramente;
ha una malattia cardiaca o polmonare;
ha un sistema immunitario indebolito.
Questi bambini potrebbero aver bisogno di ricevere delle cure preventive in inverno (tra ottobre e marzo) per evitare di contrarre una grave bronchiolite quindi è consigliabile confrontarsi con il medico.
La bronchiolite comporta inoltre ulteriori rischi come:
malattie respiratorie in età avanzata (per esempio asma);