Nurofenteen 200 mg 12 compresse orodispersibili gusto menta

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Cod.: 035677044

Nurofenteen è un farmaco in compresse orodispersibili al gusto di menta, indicato per contrastare il dolore. 

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Dettagli

Nurofenteen 200 mg 12 compresse orodispersibili gusto menta

Categoria farmacoterapeutica:

Prodotti antinfiammatori e antireumatici non steroidei, derivati dell' acido proprionico.

Principi attivi:

Ogni compressa orodispersibile contiene 200 mg di ibuprofene.

Eccipienti:

Etilcellulosa, biossido di silicio precipitato, ipromellosa, mannitolo , aspartame (E951), croscarmellosa sodica, magnesio stearato, aroma (m enta - contiene sorbitolo).

Indicazioni:

Sintomatologie dolorose lievi o moderate quali mal di testa, mal di de nti, dolori mestruali. Febbre. Questo farmaco e' indicato per adulti e adolescenti al di sopra dei 12 anni

Controindicazioni ed effetti secondari:

Pazienti con ipersensibilita' all'ibuprofene o verso uno qualsiasi deg li altri eccipienti. Pazienti che hanno mostrato in precedenza reazion i di ipersensibilita' (es. broncospasmo, asma, riniti, angioedema od o rticaria) conseguenti all'impiego di acido acetilsalicilico, ibuprofen e o di altri farmaci antinfiammatori non steroidei. Pazienti con grave insufficienza epatica, grave insufficienza renale o grave insufficien za cardiaca (IV classe NYHA). Pazienti con storia di sanguinamento o p erforazione gastrointestinale, correlati a precedenti terapie con FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei). Pazienti con ricorrenti ulce re peptiche/emorragie in atto o pregresse (due o piu' distinti episodi di provata ulcerazione o sanguinamento). Pazienti con emorragia cereb rovascolare o altri tipi di emorragia in atto. Pazienti con disturbi n on chiariti della emopoiesi. Pazienti con grave disidratazione (causat a da vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi). Durante l 'ultimo trimestre di gravidanza.

Posologia:

Uso orale: posizionare una compressa sulla lingua, lasciarla scioglier e, quindi deglutire. Non e' necessaria l'assunzione di acqua. Non somm inistrare ai bambini di eta' inferiore ai 12 anni. Adulti e adolescent i oltre i 12 anni: dose iniziale da 200 a 400 mg di ibuprofene, quindi , se necessario, da 200 a 400 mg di ibuprofene ogni 4-6 ore. Non super are la dose di 1200 mg di ibuprofene nelle 24 ore. Anziani: non sono r ichieste modificazioni dello schema posologico. Si consiglia ai pazien ti con problemi di sensibilita' gastrica di assumere questo medicinle a stomaco pieno. Solo per un breve periodo di trattamento. Nel caso l' uso del medicinale sia necessario per piu' di 3 giorni negli adolescen ti o nel caso di peggioramento della sintomatologia, deve essere consu ltato il medico. Nel caso l'uso del medicinale sia necessario per piu' di 3 giorni in caso di febbre o per piu' di 4 giorni nel trattamento del dolore, o nel caso di peggioramento dei sintomi si deve consigliar e al paziente di consultare un medico. Gli effetti indesiderati posson o essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durat a di trattamento piu' breve possibile necessaria per controllare i sin tomi.

Conservazione:

Conservare ad una temperatura inferiore ai 25 gradi C.

Avvertenze:

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della pi u' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamen to che occorre per controllare i sintomi. Anziani: i pazienti anziani presentano una maggiore frequenza di reazioni avverse ai FANS, in part icolare emorragia e perforazione gastrointestinale che possono essere fatali. I pazienti anziani hanno maggior rischio di conseguenze da rea zioni avverse. E' necessaria cautela in pazienti con: lupus eritematos o sistemico o con malattia mista del connettivo, per aumentato rischio di meningite asettica; disturbi congeniti del metabolismo della porfi rina (ad esempio Porfiria acuta intermittente); patologie gastrointest inali e malattia infiammatoria intestinale cronica (colite ulcerativa, morbo di Crohn); storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca po iche', in associazione alla terapia con FANS, sono state riportate rit enzione idrica ed edema; compromissione renale, in quanto la funzional ita' renale si puo' deteriorare; disfunzioni epatiche; immediatamente dopo un intervento di chirurgia maggiore; febbre da fieno, polipi nasa li o patologie respiratorie ostruttive croniche, in quanto esiste per questi pazienti un aumentato rischio di sviluppare reazioni allergiche . Queste si possono manifestare sotto forma di attacchi d'asma (cosidd etta "asma da analgesici"), edema di Quincke o orticaria. In pazienti che hanno gia' manifestato reazioni allergiche ad altre sostanze, in q uanto sono a rischio piu' elevato di sviluppare reazioni di ipersensib ilita' anche durante l'utilizzo di questo farmaco. Altri FANS: l'uso d i questo medicinale deve essere evitato in concomitanza di altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2. Effetti cardi ovascolari e cerebrovascolari: studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg al giorno), puo' esser e associato a un modesto incremento del rischio di eventi trombotici a rteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (p er esempio, <= 1200 mg al giorno) siano associate ad un aumento del ri schio di eventi trombotici arteriosi. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (II-III classe NYHA), cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o mal attia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione e si devono evitare dosi elevate (2400 mg/ die). Attenta considerazione deve essere esercitata anche prima di ini ziare il trattamento a lungo termine per i pazienti con fattori di ris chio per eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diab ete mellito, fumo), soprattutto se sono necessarie dosi elevate (2400 mg/die) di ibuprofene. Effetti gastrointestinali: sanguinamento gastro intestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tu tti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o p recedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono stati segnala ti sanguinamento gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che po ssono essere fatali. Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione, il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione e' piu' alto a ll'aumentare delle dosi di FANS. Questi pazienti devono iniziare il tr attamento con la piu' bassa dose disponibile. L'uso concomitante di ag enti protettori (es. misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti ed anche per pazienti che assu mono in concomitanza basse dosi di acido acetilsalicilico o altri farm aci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali. Pazi enti con storia di tossicita' gastrointestinale, in particolare anzian i, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (sopra ttutto sanguinamento gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniz iali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che ass umono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulce razione o sanguinamento, come corticosteroidi orali, anticoagulanti co me warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agent i antiaggreganti come l'acido acetilsalicilico. Quando si verifica san guinamento o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono qu esto farmaco, il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela ai pazienti con una storia di malattia gast rointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiche' tali condizion i possono essere esacerbate. Effetti dermatologici: gravi reazioni cut anee, alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sin drome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state se gnalate molto raramente in associazione con l'uso dei FANS. Nelle prim e fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piu' alto rischio: l 'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi en tro il primo mese di trattamento. Questo medicinale deve essere interr otto alla prima comparsa di esantema della cute, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita'. La varicella puo' eccezio nalmente essere all'origine di complicazioni infettive gravi alla cute e ai tessuti molli. Ad oggi, non si puo' escludere il contributo dei FANS nel peggioramento di tali infezioni, pertanto si consiglia di evi tare l'utilizzo di questo farmaco in caso di varicella. Patologie resp iratorie: in pazienti con asma bronchiale o malattie allergiche in att o o pregresse puo' insorgere broncospasmo. Altre considerazioni: gravi reazioni di ipersensibilita' acuta (per esempio shock anafilattico) s i osservano molto raramente. Ai primi segni di reazione di ipersensibi lita' dopo la somministrazione/assunzione di questo medicinale la tera pia deve essere interrotta. Misure di soccorso medico richieste in bas e ai sintomi devono essere intraprese da personale specializzato. L'ib uprofene, il principio attivo di questo farmaco, puo' inibire temporan eamente la funzionalita' delle piastrine (aggregazione trombocitica), pertanto si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti con distu rbi della coagulazione. In caso di somministrazione prolungata di ques to medicinale e' richiesto un controllo regolare dei valori epatici, d ella funzionalita' renale e della conta ematica. L'uso prolungato di q ualsiasi tipo di analgesico per la cefalea puo' peggiorarne i sintomi. Se si verifica o si sospetta questa situazione deve essere consultato il medico e il trattamento deve essere sospeso. La diagnosi di cefale a da abuso di medicinali (medication overuse headache -MOH) deve esser e sospettata in pazienti che manifestano cefalee frequenti o giornalie re nonostante o a causa dell'uso regolare di medicinali per la cefalea .

Interazioni:

Ibuprofene deve essere evitato in associazione con: acido acetilsalici lico (ASA): la somministrazione concomitante di ibuprofene e acido ace tilsalicilico non e' generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati. Altri FANS inclusi gli inibitori sele ttivi della ciclossigenasi-2: evitare l'uso concomitante di due o piu' FANS, poiche' questo puo' aumentare il rischio di eventi avversi. Dat i sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene puo' inibire competitivam ente l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazi one piastrinica quando vengono somministrati contemporaneamente. Sebbe ne vi siano incertezze riguardanti l'estrapolazione di questi dati all a situazione clinica, non si puo' escludere la possibilita' che l'uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardio protettivo dell'acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto cl inico rilevante e' considerato probabile in seguito ad un uso occasion ale di ibuprofene. L'ibuprofene (come altri FANS) deve essere utilizza to con cautela in associazione con: corticosteroidi: aumento del risch io di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale. Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warf arin. Fenitoina: l'uso concomitante dell'ibuprofene con preparazioni a base di fenitoina puo' aumentare i livelli sierici di entrambe le sos tanze. L'uso corretto dei farmaci (somministrati per un periodo massim o di 4 giorni) non richiede di norma il controllo dei livelli sierici di fenitoina. Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointe stinale. Antipertensivi (ACE inibitori, beta-bloccanti e antagonisti d ell'angiotensina II) e diuretici: i FANS possono far diminuire gli eff etti di questi farmaci. In alcuni pazienti con funzione renale comprom essa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore, di un beta-bloccante o di un antagonista dell'angiotensina II e di agenti c he inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi puo' portare a un ulte riore deterioramento della funzione renale, compresa una possibile ins ufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Quindi, la combinaz ione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l' inizio della terapia concomitante e successivamente ad intervalli rego lari. I diuretici possono aumentare il rischio di nefrotossicita' dei FANS. Glicosidi cardiaci (Digossina): i FANS possono peggiorare l'insu ffcienza cardiaca, ridurre il GFR e livelli plasmatici di glicosidi. L 'uso concomitante di NUROFENTEEN con preparazioni a base di digossina puo' aumentare i livelli sierici di questi medicinali. L'uso corretto dei farmaci (somministrati per un periodo massimo di 4 giorni) non ric hiede di norma il controllo dei livelli sierici di digossina. Ciclospo rina: aumentato rischio di nefrotossicita'. Litio: esistono dimostrazi oni della possibilita' di un potenziale aumento dei livelli di litio n el sangue. L'uso corretto dei farmaci (somministrati per un periodo ma ssimo di 4 giorni) non richiede di norma il controllo dei livelli sier ici di litio. Probenecid e sulfinpirazone: medicinali contenenti probe necid o sulfinpirazone possono ritardare l'escrezione dell'ibuprofene. Diuretici risparmiatori di potassio: la somministrazione concomitante di questo mdicinale e diuretici risparmiatori di potassio puo' portar e ad iperpotassiemia (si raccomanda il controllo del potassio sierico) . Metotrexato: esistono dimostrazioni della possibilita' di un aumento dei livelli plasmatici di metotrexato. La somministrazione di questo farmaco nelle 24 ore precedenti e successive la somministrazione di me totrexato puo' portare ad un aumento dei livelli plasmatici di metotre xato e ad un aumento dei suoi effetti tossici. Zidovudina: esistono di mostrazioni di aumentato rischio di emartrosi ed ematoma in pazienti e mofilici sieropositivi per l'HIV se trattati contemporaneamente con zi dovudina e ibuprofene. Sulfaniluree: studi clinici hanno mostrato inte razioni tra farmaci antiinfiammatori non steroidei e antidiabetici (su lfoniluree). Sebbene finora non siano state descritte interazioni tra l'ibuprofene e le sulfaniluree, si raccomanda un controllo dei valori ematici di glucosio come misura precauzionale durante l'assunzione con comitante. Tacrolimus: possibile aumento del rischio di nefrotossicita ' quando i FANS vengono somministrati con il tacrolimus. Antibiotici c hinolonici: dati provenienti dagli studi animali indicano che i FANS p ossono aumentare il rischio di convulsioni associate agli antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono avere un rischio aumentato di sviluppare convulsioni. Inibitori del CYP2C9: la somministrazione concomitante di ibuprofene e inibitori del CYP2C9 pu o' aumentare l'esposizione all'ibuprofene (substrato del CYP2C9). In u no studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9), si e' osservata una aumentata esposizione al S(+)-ibuprofene da approssimat ivamente l'80% al 100%. Si deve prendere in considerazione la riduzion e della dose di ibuprofene quando si somministrano concomitantemente i nibitori potenti del CYP2C9, in particolar modo quando dosi elevate di ibuprofene vengono somministrate con voriconazolo o fluconazolo.

Effetti indesiderati:

La lista dei seguenti effetti indesiderati comprende tutti gli effetti indesiderati che sono stati riconosciuti durante il trattamento con i buprofene, anche quelli osservati durante terapie prolungate ad alto d osaggio in pazienti con reumatismi. Le frequenze riportate, che si est endono oltre le segnalazioni di effetti indesiderati molto rari, si ri feriscono a brevi periodi di trattamento per dosi giornaliere fino ad un massimo di 1200 mg di ibuprofene per forme farmaceutiche orali e fi no ad un massimo di 1800 mg per le supposte. Si deve tenere in conside razione che le seguenti reazioni avverse sono prevalentemente dose-dip endenti e variano da individuo a individuo. Le reazioni avverse associ ate con la somministrazione di ibuprofene sono elencate a seguire seco ndo la classificazione per sistemi ed organi ed in base alla frequenza . Le frequenze sono definite come: Molto comune (>=1/10); Comune (>=1/ 100, <1/10); Non comune (>=1/1000, <1/100); Raro (>=1/10.000, <1/1000) ; Molto raro (<1/10.000); Non nota (la frequenza non puo' essere defin ita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ciascuna classe d i frequenza, gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine dec rescente di gravita'. Le reazioni avverse osservate piu' spesso sono d i natura gastrointestinale. Le reazioni avverse sono nella maggior par te dei casi dose-dipendenti. In particolare il rischio che si manifest i sanguinamento gastrointestinale dipende dal dosaggio e dalla durata di trattamento. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o em orragia gastrointestinale, talvolta fatale, particolarmente negli anzi ani. In seguito a somministrazione di ibuprofene sono state segnalate nausea, vomito, diarrea, flatulenza, stipsi, dispepsia, dolore addomin ale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn. Meno frequentemente e' stata osservata gastrite. Ede ma, ipertensione e insufficienza cardiaca sono stati segnalati in asso ciazione al trattamento con FANS. Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg al giorno), puo' es sere associato con un lieve aumento del rischio di eventi trombotici a rteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus). E' stato descrit to il peggioramento di infiammazioni correlate ad infezioni (ad esempi o fascite necrotizzante) associato all'uso di farmaci anti-infiammator i non steroidei. Questo e' probabilmente dovuto al meccanismo d'azione dei farmaci anti-infiammatori non steroidei. Se si manifestano o pegg iorano i segni di un'infezione durante l'uso di questo farmaco, si dev e raccomandare al paziente di rivolgersi immediatamente al medico per valutare se e' necessaria una terapia anti-infettiva/antibiotica. Per trattamenti prolungati la conta ematica dovrebbe essere controllata re golarmente. Al paziente deve essere spiegato che deve informare immedi atamente il medico e sospendere l'assunzione di queso medicinale se si manifesta uno qualunque dei sintomi di reazioni di ipersensibilita'; cio' puo' accadere anche al primo utilizzo, nel qual caso e' necessari a l'assistenza immediata di un medico. Il paziente deve essere istruit o a sospendere l'assunzione del medicinale e consultare immediatamente un medico se si manifesta un forte dolore nella parte superiore dell' addome o melena o ematemesi. Infezioni ed infestazioni. Molto raro: è stato descritto il peggioramento di infiammazioni correlate ad infezio ni (ad esempio sviluppo di fascite necrotizzante). In casi eccezionali gravi infezioni cutanee e complicazioni ai tessuti molli sono state r iscontrate durante un'infezione da varicella. Patologie del sistema em olinfopoietico. Molto raro: disturbi dell'ematopoiesi (anemia, leucope nia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi). Le prime manifest azioni sono: febbre, mal di gola, ulcere superficiali del cavo orale, sintomi simil - influenzali, spossatezza grave, sanguinamenti nasali e cutanei, contusioni. In questi casi si deve consigliare al paziente d i interrompere immediatamente il medicinale, di evitare qualsiasi medi cinale di automedicazione contenente analgesici o antipiretici e di co nsultare il medico. Disturbi psichiatrici. Molto raro: reazioni psicot iche, depressione. Disturbi del sistema immunitario. Reazioni di ipers ensibilità che si manifestano con: non comune: orticaria e prurito; mo lto raro: gravi reazioni di ipersensibilità. I sintomi possono essere: gonfiore del volto, della lingua e della laringe, dispnea, tachicardi a, ipotensione (anafilassi, angioedema o shock grave), esacerbazione d ell'asma; non noto: reattività del tratto respiratorio che comprende a sma, broncospasmo e dispnea. Patologie del sistema nervoso. Non comune : disturbi del sistema nervoso centrale come cefalea, capogiro, insonn ia, agitazione, irritabilità o stanchezza; molto raro: meningite asept ica. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi della vista. Patologi e dell'orecchio e del labirinto. Raro: tinnito. Patologie cardiache. M olto raro: insufficienza cardiaca, palpitazioni ed edema, infarto del miocardio. Patologie vascolari. Molto raro: ipertensione, vasculite. P atologie gastrointestinali. Comune: problemi gastrointestinali, come d olori addominali, nausea e dispepsia. Diarrea, flatulenza, stitichezza , bruciore di stomaco, vomito e lievi perdite di sangue nello stomaco e/o nell'intestino che in casi eccezionali possono causare anemia; non comune: ulcere gastrointestinali, perforazione o sanguinamento gastro intestinale, stomatiti ulcerative, peggioramento di colite o morbo di crohn, gastrite; molto raro: esofagiti e formazione di restringimenti membranosi nell'intestino (restringimenti intestinali simil-diaframmat ici), pancreatiti. Patologie epatobiliari. Molto raro: disfunzione epa tica, danno epatico, in particolare nella terapia a lungo termine, ins ufficienza epatica, epatite acuta. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzioni cutanee varie; molto raro: gravi fo rme di reazioni cutanee come reazioni bollose incluse sindrome di stev ens-johnson, eritema multiforme e necrolisi epidermica tossica, alopec ia; non nota: reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome dress). Patologie renali e urinarie. Raro: raramente possono verificarsi danni ai tessuti renali (necrosi papillare) ed elevate co ncentrazioni di acido urico nel sangue; molto raro: formazione di edem i, in particolare in pazienti con ipertensione arterioso o insufficien za renale, sindrome nefrotica, nefrite interstiziale che può essere ac compagnata da insufficienza renale. Esami diagnostici. Raro: diminuzio ne dei livelli di emoglobina. Descrizione di alcune reazioni avverse.

Gravidanza e allattamento:

Gravidanza: l'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' colpi re negativamente la gestante e/o lo sviluppo embrionale/fetale. Dati o ttenuti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto, malformazione cardiaca e gastroschisi dopo uso di un inibitor e della sintesi di prostaglandine durante il primo periodo di gravidan za. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno d ell'1% fino a circa l'1,5%. Il rischio potrebbe aumentare con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibi tori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumen to della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrio-fetale. Inoltre, e' stato riportato un aumento di incidenza di varie malforma zioni, inclusa quella cardiovascolare, in animali a cui erano stati so mministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine durante il perio do organogenetico. Studi sugli animali hanno mostrato tossicita' sull' apparato riproduttivo. Durante il primo e il secondo trimestre di grav idanza, l'ibuprofene non deve essere somministrato se non chiaramente necessario. Se usato da donne in procinto di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trat tamento devono essere rispettivamente la piu' bassa e il piu' breve po ssibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossici ta' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e iper tensione polmonare); disfunzione renale che puo' progredire a insuffic ienza renale con oligoidroamniosi; la madre e il neonato, alla fine de lla gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo' verificarsi anche a dosi molto bas se; inibizione delle contrazioni uterine risultante in travaglio ritar dato o prolungato. Conseguentemente, l'ibuprofene e' controindicato du rante il terzo trimestre di gravidanza. Allattamento: l'ibuprofene e i suoi metaboliti possono passare in basse concentrazioni nel latte mat erno. Nessun effetto pericoloso per i neonati e' ad oggi conosciuto, q uindi per trattamenti brevi con la dose raccomandata per dolore e febb re, l'interruzione dell'allattamento non e' generalmente necessaria. F ertilita': ci sono dimostrazioni che i medicinali che inibiscono la si ntesi di ciclossigenasi/prostaglandine possono causare una compomissio ne della fertilita' femminile per effetto sull'ovulazione. Questo effe tto e' reversibile dopo interruzione del trattamento.

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